giovedì 25 giugno 2009


Marina. Le spiagge della tortura
Come ogni anno, all'apparire del primo sole accattivante, si celebra la solita vergognosa routine: il popolo dei senza-bagno-privato si precipita sulle due spiagge libere di Marina di Pisa alla scoperta delle solite amare sorprese.L'amministrazione comunale, infatti, sembra non rinvenirsi mai in tempo e allo scoccare dell'estate presenta puntualmente le sue spiagge libere come reduci da un bombardamento o come museo degli orrori.Rampe di accesso rugginose, squarciate, non a norma e lampantemente pericolose; residui delle mareggiate del lungo inverno depositati sulla spiaggia atti forse a creare un creativo effetto sabbie mobili; odori sgradevoli, forse dovuti alla decomposizione delle alghe, diffusi ovunque; spiaggia sporca, indurita e di dimensioni sempre più ridotte; acqua stagnante e scogli posizionati sott'acqua costituenti autentici trabocchetti; rifiuti variegati sparpagliati sugli scogli, sulla sabbia e in mare, forse anche a causa di un unico cestino dei rifiuti incapace di assorbire la sporcizia accumulata da centinaia di bagnanti; totale assenza di servizi igienici e di docce. Queste sono solo alcune delle sorprese che si presentano abitualmente ai pisani e ai turisti.Ogni anno, come dicevamo, è la solita storia, la solita umiliazione per chi non può permettersi di andare in una struttura balneare privata; la solita privazione o punizione per un popolo che vede come risposta politica alla perenne crisi solo un mucchio di chiacchiere o di azioni fantasiose.Perché l'amministrazione pisana, invece di finanziare progetti ed iniziative assai discutibili, non dona all'ex Repubblica marinara delle meritate spiagge libere?Perché si è ostinata nel portare avanti il progetto delle “sassaiole”, pur sapendo che esse non sono e non saranno mai frequentate dai bagnanti perché risultano quantomeno scomode?E dov'è finita la legge nazionale sull'abbattimento delle barriere architettoniche? Come fa un disabile o un anziano ad arrivare sul mare passando con la sedia a rotelle sui sassi?In nostra presenza, domenica 24 maggio, un anziano disabile con badante ha provato a scendere dalla rampa di accesso alla spiaggia libera di piazza Sardegna, ma ha dovuto desistere perché essa è più un percorso da esperti di trial che una discesa in spiaggia.Sappiamo che la coscienza morale di molti politici è da anni una tabula rasa e sappiamo che le necessità del “popolino”, pur sventolate a chiacchiere, sono ben lontane dagli interessi di chi comanda. Ci piacerebbe però intravedere almeno un piccolo gesto di riconoscenza per anziani, famiglie, disabili, bambini, giovani e lavoratori che vogliono godersi una giornata di sole sulle spiagge di Marina. E qualora non fosse possibile avere delle spiagge libere corrispondenti alla nostra civiltà, vorremmo comunque avere dei lidi accettabili e non dei sadici spazi per la tortura del popolo.Forza Nuova Pisa, l'unico partito in grado di sentire, condividere e rappresentare i veri sentimenti popolari, si batterà affinché le spiagge libere siano più grandi, più numerose, ben tenute e affinché sia garantita la dignità a tutti coloro che trovano in esse l'unica “finestra” sul mare possibile.