Razzismo anti-meridionale a Pisa
Aggressione contro studenti universitari del Sud Italia
"Terroni, bastardi: tornate a casa", poi la violenza che ad uno degli studenti costa una mandibola rotta e un forte trauma cranico.
Attendendo i buoni, fanno notizia i mediocri. A Pisa quattro-cinque ragazzi hanno aggredito tre-quattro studenti universitari provenienti dal Sud Italia.
Riconosciuti dai facinorosi per l’accento, gli studenti si sono sentiti rivolto l’invito: “Terroni, bastardi: tornate a casa”. Il tempo appena di chiedere ragione, ma non di parlare. Gli aggressori, riconosciuti dai presenti in quanto pisani, si sono scagliati contro i meridionali. E giù a darne quante più si poteva, entro i limiti di tempo tali da escludere l’intervento delle forze dell’ordine. Poi via a gambe levate.
Gli studenti si sono alzati, avranno detto qualcosa. Poi “andiamo a casa”, senza passare per ospedale né forze dell’ordine. Ma il giorno dopo, uno dei ragazzi ha accusato dolori troppo acuti, si è diretto al Pronto soccorso del Santa Chiara. Il medico di turno ha riscontrato nel ventiduenne un forte trauma cranico e la frattura della mascella. Le indagini della Polizia sono scattate in automatico.
Vicenda di razzismo che, aggiungendosi alla sommossa di Rosarno, si discosta da questa per elementi determinanti. Dalla nazionalità dei protagonisti oggetto di razzismo, alle motivazioni del trasferimento, fino allo status ricoperto nel suolo in cui si è emigrati.
L’episodio di razzismo di Pisa si inserisce non solo in un contesto sempre più ostile nei confronti dello straniero – la cui categoria viene percepita come sempre più ampia – ma anche in un quadro di protesta contro iniziative pubbliche ritenute incentivanti i preconcetti di natura biologica. Alcuni gruppi meridionalisti avevano mostrato in questi giorni il proprio dissenso nei confronti dell’apertura del museo di Lombroso a Torino. Per qualcuno l’asse Pisa-Torino ricalca già il rapporto azione-legittimazione ideologica.
Danilo Massa _ fonte Facebook
Attendendo i buoni, fanno notizia i mediocri. A Pisa quattro-cinque ragazzi hanno aggredito tre-quattro studenti universitari provenienti dal Sud Italia.
Riconosciuti dai facinorosi per l’accento, gli studenti si sono sentiti rivolto l’invito: “Terroni, bastardi: tornate a casa”. Il tempo appena di chiedere ragione, ma non di parlare. Gli aggressori, riconosciuti dai presenti in quanto pisani, si sono scagliati contro i meridionali. E giù a darne quante più si poteva, entro i limiti di tempo tali da escludere l’intervento delle forze dell’ordine. Poi via a gambe levate.
Gli studenti si sono alzati, avranno detto qualcosa. Poi “andiamo a casa”, senza passare per ospedale né forze dell’ordine. Ma il giorno dopo, uno dei ragazzi ha accusato dolori troppo acuti, si è diretto al Pronto soccorso del Santa Chiara. Il medico di turno ha riscontrato nel ventiduenne un forte trauma cranico e la frattura della mascella. Le indagini della Polizia sono scattate in automatico.
Vicenda di razzismo che, aggiungendosi alla sommossa di Rosarno, si discosta da questa per elementi determinanti. Dalla nazionalità dei protagonisti oggetto di razzismo, alle motivazioni del trasferimento, fino allo status ricoperto nel suolo in cui si è emigrati.
L’episodio di razzismo di Pisa si inserisce non solo in un contesto sempre più ostile nei confronti dello straniero – la cui categoria viene percepita come sempre più ampia – ma anche in un quadro di protesta contro iniziative pubbliche ritenute incentivanti i preconcetti di natura biologica. Alcuni gruppi meridionalisti avevano mostrato in questi giorni il proprio dissenso nei confronti dell’apertura del museo di Lombroso a Torino. Per qualcuno l’asse Pisa-Torino ricalca già il rapporto azione-legittimazione ideologica.
Danilo Massa _ fonte Facebook
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Forse questi studenti sono POCO NERI o TROPPO ITALIANI per far notizia !
Fossero stati IMMIGRATI avremmo avuto in città inviati dei principali TG nazionali e l'evento avrebbe smosso autorità e associazioni, invece...erano solo Italiani...