Valdera: dopo gli arresti dei militanti kurdi del PKK, le comunità della Toscana scendono in piazza a Pisa
All'alba di ieri, è stata realizzata una maxi un'operazione condotta dalla polizia e dall'Ucigos sulle colline pisane e, in contemporanea, in altre città d'Italia e d'Europa nei confronti di diversi cittadini stranieri soprattutto kurdi. Controlli sono stai effettuati nelle province di Treviso, Venezia, Modena, Udine, Pordenone, Milano e in altre città europee. Gli inquirenti hanno condotto delle indagini parallelamente in Italia e in Francia con il contributo delle strutture antiterrorismo di Germania, Belgio ed Olanda per "accertare l'operatività in Italia di una struttura di reclutamento incaricata di reperire in Europa risorse umane e logistiche da impiegare a favore del PKK"."L'operazione in corso da stamane - resa nota dal prefetto Stefano Berrettoni, Direttore centrale della polizia di prevenzione Ucigos - è la sintesi di un' indagine cominciata nel 2008. La presunta organizzazione operava secondo le indagini attraverso il reclutamento di giovanissimi curdi, tra cui molte donne che venivano avviati poi a corsi di addestramento in campi allestiti in Italia - quattro quelli individuati - e in altre parti d'Europa, specie in Francia. Uno di questi campi di reclutamento ed addestramento avrebbe avuto sede nell'agriturismo in Valdera".Quattro degli 11 arresti avvenuti sul territorio nazionale sono stati effettuati nel pisano, precisamente alla Tenuta Quarrata, in villa San Giorgio, nella località di Santo Pietro Belvedere, nel comune di Capannoli. A questi si aggiungono cinquanta fermi, condotti poi in Questura per gli interrogatori. Nella tenuta, secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuto l'indottrinamento delle reclute poi inviate a sostenere la lotta del Pkk. Controlli e perquisizioni da parte delle forze di polizia sono avvenuti ieri all'alba anche nelle abitazioni civili di diversi cittadini kurdi che da anni vivono e lavorano tra Ponsacco e Pontedera.
Dopo essere state trasferite dalle loro case al commissariato di Pontedera, la reazione da parte della comunità kurda non si è però fatta attendere e così è stato indetto nel pomeriggio di ieri un presidio sotto la Prefettura di Pisa per protestare contro gli arresti e fermi e rivendicare i diritti del proprio popolo. “La Turchia - spiegano in una nota le Comunità kurde in Italia - ha avviato una campagna di criminalizzazione della popolazione kurda in Europa e di tutte le sue espressione associative che promuovono eventi e manifestazioni di carattere sociale e culturale. Riteniamo che l'operazione di polizia di questa mattina, che ha portato al fermo di diverse persone, rientri in quest'ottica e che l'unico obbiettivo che si tenta di perseguire attraverso ciò, non sia altro che attaccare con forza il diritto del popolo kurdo di auto-organizzarsi". Nel corso del presidio cui hanno partecipato circa una sessantina di persone una delegazione della comunità kurda della Valdera è stata ricevuta dal Prefetto e dal Questore. Nel corso dell'incontro è stato confermato da parte della autorità che i circa 50 cittadini kurdi in stato di fermo sarebbero stati rilasciati entro la sera di ieri. Ma la mobilitazione da parte dei kurdi della Toscana non finisce qui. E' infatti convocata per oggi, sabato 27 febbraio, una manifestazione regionale a Pisa di tutte le comunità kurde. Il corteo partirà alle 15:30 da Piazza San Antonio, attraverserà Corso Italia e si concluderà alla Logge dei Banchi, sotto il Comune di Pisa.
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In Italia continua ad esserci chi ritiene di non dover essere neanche inquisito solo per appartenenza ,sia essa politica, etnica, religiosa. Questi signori Kurdi neanche un anno fa ci hanno martellato le orecchie di Domenica mattina con i loro proclami nel corso di una marcia su Pisa, partendo dalla Valdera, passando per Calcinaia e Cascina. Tale marcia fu indetta per richiedere la liberazione del loro capo politico, Ocalan. Ecco chi è Abdullah Öcalan, detto Apo (Ömerli, 4 aprile 1948): leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Partîya Karkerén Kurdîstan o PKK).
Dopo essere stato catturato a Nairobi il 15 febbraio 1999, è stato condannato il 29 giugno 1999 per attività separatista armata, considerata come terrorismo dalla Turchia, Stati Uniti e Unione europea. La pena è stata commutata in ergastolo nel 2002 allorché la Turchia ha abolito la pena di morte. Da allora è l'unico detenuto dell'isola-prigione di İmralı.
Dopo essere stato catturato a Nairobi il 15 febbraio 1999, è stato condannato il 29 giugno 1999 per attività separatista armata, considerata come terrorismo dalla Turchia, Stati Uniti e Unione europea. La pena è stata commutata in ergastolo nel 2002 allorché la Turchia ha abolito la pena di morte. Da allora è l'unico detenuto dell'isola-prigione di İmralı.
Poi ci meravigliamo se dei Kurdi vengono indagati e arrestati per terrorismo ?!
A Pisa si sa, i terroristi trovano terreno fertile, dopo le BR adesso ci mancava il PKK !