martedì 24 novembre 2009

...COMPAGNI che sbagliano.


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Italia
Casarini: da No Global a imprenditore

Sabato 21 Novembre 2009 – 8:42 – Alessandro Cavallini

Quante volte abbiamo conosciuto rivoluzionari tutti d’un pezzo che una volta giunti alla soglia dei trent’anni hanno cambiato improvvisamente idea scendendo a patti con quel Sistema tanto osteggiato fino a poco tempo prima. Basterebbe fare una carrellata delle direzioni dei quotidiani più importanti d’oggi per constatare come quegli stessi nomi una volta scrivevano sui vari giornali dell’estrema sinistra. L’ultimo entrato in questo club dei voltagabbana di professione è Luca Casarini, l’ex leader dei No Global che ha deciso di passare dalla disobbedienza civile a quella fiscale, facendosi imprenditore e paladino dei diritti delle piccole aziende del Nordest.Nonostante questo cambio di rotta, l’ex disobbediente continua a ritenersi un ribelle, avendo cambiato semplicemente, secondo la sua opinione personale, il teatro delle proprie battaglie: dalle piazze si è spostato sul fronte, probabilmente ancor più caldo, delle tasse e della burocrazia. Intervistato dal quotidiano La Stampa, Casarini ha parlato della nuova attività imprenditoriale. La sua azienda, zero dipendenti, si occupa di consulenze di marketing e comunicazioni e si chiama Nexus 7. Spiega Casarini: “Nexus 6 era il replicante di Blade Runner che si ribella. Io sono il numero 7, mi ribello ancora di più”.Gli sono bastati due mesi di burocrazia per scoprire una nuova platea di oppressi: “Io resto dalla parte degli sfruttati. E i nuovi sfruttati sono i piccoli imprenditori, gli artigiani. È il Paese che produce e quindi dovrebbe essere aiutato e invece si scontra con tutto un sistema di difficoltà”. Ed ecco il suo appoggio al promesso taglio dell’Irap. Per ora però, a causa dell’opposizione di Tremonti che quotidianamente ricorda come lo Stato italiano sia privo di risorse e perciò non può permettersi di rinunciare a questa imposta, non è arrivata nemmeno la proroga per la quota di novembre e Casarini va giù duro: “E’ una vergogna. Specie in periodi di crisi. Viene tassata la produzione, non il reddito: ma le pare?”.Duro anche l’attacco alle banche, colpevoli di non far credito alle imprese. “Per fare un mutuo, che è l’unico sistema possibile per comprare una casa, in Italia c’è un tasso medio del 5 per cento; in Europa è del 2,5. Per chi ha un’attività, poi… Io ho chiesto settemila euro di credito, per darmeli ci hanno messo un mese e mi hanno chiesto beni di famiglia in garanzia”. La soluzione, almeno quella, resta da disobbediente: “Potrei cominciare a fare obiezione fiscale non pagando l’Irap, per esempio. Senza, per questo, sentirmi un evasore. Distinguiamo. C’è evasione ed evasione. Un conto sono i grandi evasori, che non pagano le tasse e poi si comprano l’Alitalia con i soldi dello Stato, cioè nostri. Un conto sono i piccoli, che devono pur difendersi”. Ovviamente, con questa nuova impostazione, non potevano certo mancare anche critiche feroci alla sinistra “che ha sempre avuto un’impostazione classica: difende gli operai delle grandi fabbriche, che sono stra-garantiti, e se ne infischia di quelli che lavorano con i piccoli”. Ma non è per caso che Casarini sia stato improvvisamente folgorato sulla via di Damasco ed abbia deciso di passare sulla sponda leghista? Sembrerebbe proprio di no, poiché l’idea che il partito di Bossi tuteli le piccole imprese o il popolo delle partite iva è “una colossale balla”. “La Lega - incalza Casarini - se la prende tanto con gli immigrati perché è l’unico argomento che può permettersi. Se parla di tasse, balbetta. La Lega, qui in Veneto, è lo Stato. È la Lega che ci impone le tasse. Dicono tanto di Roma, ma a Roma ci stanno loro”. E così forse si prospetta la figura di un nuovo autonomista nel ricco Veneto, leader dei piccoli imprenditori. Alla faccia di chi ancora manifesta contro la base Nato di Vicenza, a tutela dei numerosi lavoratori dipendenti licenziati dai padroni coi miliardi in banca o a fianco degli immigrati sfruttati e schiavizzati.

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Sicuramente dalle nostre parti esempi del genere NON MANCANO, tipo ex sindaci o semplici militanti che si ritrovano a dirigere importanti aziende municipalizzate...

giovedì 12 novembre 2009

Lo strapotere dei ROM



Rissa fuori dal pub, ucciso un uomo.
E' accaduto nel Teramano, arrestato un Rom 11 novembre, 12:15



ALBA ADRIATICA - Emanuele Fadani, commerciante di 30 anni di Alba Adriatica, è morto la scorsa notte per le gravi ferite riportate nel corso di una rissa con tre giovani nomadi del posto. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Alba Adriatica, il giovane verso le 2.30, sarebbe stato aggredito verbalmente per futili motivi da tre zingari che aveva incrociato all'interno di un pub della zona centrale della cittadina. Una volta per strada tra i quattro sarebbe nata una vivace discussione, sfociata poi nell'aggressione. Durante la lite il giovane sarebbe stato colpito più volte con calci e pugni, mentre è da accertare se siano stati usati corpi contundenti.
Alcuni passanti hanno chiesto l'intervento del 118 quando hanno visto il commerciante a terra esanime e in una pozza di sangue, mentre i tre si sono dileguati. I soccorsi a Emanuela Fadani sono stati purtroppo inutili: é morto durante il trasporto verso l'ospedale di Sant'Omero per un gravissimo trauma cranico.
La magistratura ha emesso tre provvedimenti di fermo per concorso in omicidio volontario. Due provvedimenti - nei confronti di cugini - sono gia' stati eseguiti; la terza persona viene ricercata. Uno dei fermati e' lo zio di uno dei minorenni arrestati per l'omicidio di un cameriere di 23 anni, Antonio De Meo, aggredito il 9 agosto scorso a Martinsicuro (Teramo).


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Alla luce di questi eventi occorrerebbe interrogarsi fra quanto eventi di questa portata investiranno anche il nostro territorio, visto e considerato che specialmente a PISA la comunità ROM è presente in numero sempre maggiore grazie soprattutto alla politica di aperto e dichiarato favoreggiamento nei confronti di queste persone che, a differenza dei comuni cittadini italiani, vengono foraggiati con denaro e case.